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Clelia Coppone

Come dormire bene grazie allo yoga

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Lo yoga ci insegna come dormire bene

Non ne potete più di stare ore ed ore a rigirarvi nel letto in attesa di prendere sonno? Vi state chiedendo come dormire bene e attingere ai numerosi benefici di un buon sonno?  L’insonnia è un disagio più comune di quanto si pensi: si stima che ne soffra, in maniera occasionale o cronica, il 41% degli italiani e le sue conseguenze sulla gestione della giornata si traducono spesso in irritabilità, deficit di attenzione e un costante senso di fatica.

Come dormire bene? Per cominciare spegnete tutto

Una corretta “igiene del sonno” comincia dalle attività che precedono il momento di andare a letto: è scientificamente provato ad esempio che l’uso di dispositivi elettronici (smartphone e tablet) a tarda ora incide negativamente sulla qualità del sonno. Gli esperti sostengono che nelle ore che precedono la “nanna” bisogna evitare tutte le attività eccitanti (anche un film d’azione o particolarmente violento può aver un effetto negativo sulla vostra nottata) e invece dedicarsi a pratiche soft che conciliano il riposo inserite in una corretta routine serale.

Come dormire bene con la respirazione

Perché allora non iscriversi a un corso di yoga serale? Le ore serali sono ideali per mettersi sul tappetino e concedersi un intervallo di tempo per sé mettendo in pausa la routine casa-lavoro. Non consideratela alla stregua di un’attività fisica qualunque. Perché mentre lo yoga “allena” i muscoli, si prende cura del vostro spirito e della vostra mente, predisponendola naturalmente a uno stato di quiete. Come? Basta una sola parola: respirazione . Il pranayama, cui lo yoga presta particolarmente attenzione, agisce sul sistema nervoso con effetti duraturi anche per i soggetti più ansiosi. Attraverso le tecniche di respirazione si riesce ad influire sulla durata e sulla profondità di un atto naturale ed essenziale per la nostra stessa esistenza, e si pone l’accento sull’espirazione che è la fase cruciale per alleviare lo stress.

L’importante è lasciare andare

Inoltre, ogni lezione di yoga si conclude con Savasana,  la posizione del cadavere, riconosciuta universalmente come la posa più difficile sebbene non richieda abilità motorie particolari. In questo caso, infatti, ciò che serve è la capacità di lasciar andare, di non concentrarsi sui pensieri lasciandoli fluire liberamente per ritrovare uno spazio interiore di cui ci dimentichiamo troppo spesso. Savasana quindi ci predispone al relax e al sonno, è quello staso di sospensione della veglia che rievoca la fase Rem del sonno quando i pensieri e i ricordi si intrecciano tra loro senza un nesso logico. Semplicemente esistono, permettendo al nostro cervello di elaborare e dare un significato alle nostre giornate.

Che cosa serve per praticare yoga la sera?

Non lasciatevi cogliere dalla pigrizia e dedicate del tempo a una disciplina cocoon, che coccola il vostro corpo e la vostra mente: praticandola con regolarità, il vostro corpo si rigenererà e scoprirete una sensazione interna di felicità oltre a una capacità imprevista di distaccarsi dalle fluttuazioni, anche dolorose, che ci riserva la vita. Per favorire l’effetto conciliatore del sonno di una lezione di yoga serale potreste pensare di anticipare il momento della cena, scegliendo alimenti leggeri che non interferiscano con la pratica. Un’abitudine che sarebbe bene tramutare in routine per non appesantire l’apparato digerente nelle ore che precedono il riposo e migliorare di conseguenza la qualità del sonno.

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Clelia Coppone
Clelia Coppone

Giornalista professionista, dopo qualche decennio da cronista di nera e giudiziaria ha scelto di dare una svolta alla propria vita, dedicandosi a scrivere di yoga, Pilates, viaggi e tutto ciò che fa benessere

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